La pesca

Tra le diverse tecniche di pesca, utilizzate negli anni in cui la pesca era un’attività redditizia e diffusa si ricordano:

  • Rezza e tallora: si tratta di una rete fissa sostenuta da quattro pali, di circa 7 metri di altezza,  conficcati nel terreno sulle sponde del fiume. La rete, che occupa l’intera larghezza del corso d’acqua, è sommersa e viene sollevata ad intervalli regolari, il tempo necessario per recuperare il pesce.
  • Bilancia: è formata da un’asta di legno con in cima un anello, una fune, legata all’anello, che  tiene insieme i ferri i quali agganciano una rete, immersa in una zona del fiume in cui i pesci si rifugiano trovano il pascolo. Quando la rete è sollevata restringe la sua apertura intrappolando così i pesci.
  • Sa nassa: è formata da una struttura in rametti di asfodelo, con un rivestimento in giunco intrecciato; le aperture sono circondate da punte e da una retina così da formare un imbuto che consente l’ingresso del pesce ( le anguille in particolare) ma non la sua uscita. Le nasse vengono tenute immerse per due giorni e poi sollevate per svuotarle.