Il gruppo folklorico “Pro Loco Uta” fu fondato nel 1992 col nome “Città di Uta” da un gruppo di persone accomunate dalla volontà e dal desiderio di salvaguardare la sopravvivenza di alcune forme di espressione popolare sarda.
Esso veniva ad aggiungersi al numero di gruppi folcloristici locali che, fondati nel nostro paese a partire dalla fine degli anni ’60, nel corso del tempo, privilegiarono pressoché esclusivamente la divulgazione e la trasmissione di alcuni balli popolari della Sardegna.
Il 2002 fu un anno di rilevanti cambiamenti; i componenti del gruppo, stimolati dal confronto con l’operato di alcuni gruppi isolani e dalle costruttive critiche di esperti e appassionati conoscitori delle tradizioni popolari sarde, iniziarono a porre in discussione il proprio operato e si prodigarono a dare una nuova e migliore immagine e credibilità al gruppo.
Nello stesso anno il gruppo entrò a far parte della Pro Loco, mutò il proprio nome in quello attuale e iniziò ad ampliare il campo dei propri obiettivi.
Da allora tutti i suoi componenti portano avanti diversi progetti, che, attraverso un esame più attento delle fonti storiche e un’analisi più accurata della documentazione rimasta, erano finalizzati, da una parte, alla ricostruzione dell’evoluzione a cui l’abito tradizionale paesano è andato incontro tra la prima metà del 1800 e l’inizio del secolo scorso, dall’altra, alla riscoperta, alla divulgazione e alla trasmissione non più soltanto delle danze, ma anche delle musiche e del canto popolare sardo.
Per quanto riguarda gli abiti tradizionali oggi adottati, sia quello femminile, che quello maschile, sono principalmente frutto di una ricostruzione effettuata sulla base delle indicazioni fornite da Goffredo Casalis nel suo Dizionario storico e statistico del Regno di Sardegna, compilato nella prima metà dell’800 per volontà del re di Piemonte. Le donne, inoltre, possono indossare un modello che riproduce fedelmente un abito originale risalente all’inizio del ’900 ed appartenuto ad una nobildonna del paese.
Relativamente all’esecuzione dei balli, dal 2002, in sintonia con gli obiettivi del cambiamento, venne dedicata maggiore attenzione alla comprensione della specificità di ciascuno di essi, nel tentativo di comprenderne il vero significato e di coglierne e ritrasmetterne lo spirito originario.
Questa è la ragione principale per cui il gruppo decise di abbandonare l’esecuzione “spettacolare” dei balli per passare a quella più tradizionale e talvolta più austera.
Inoltre, al di là dei balli caratteristici del proprio paese (“Ballu Sardu e Ballu de sa Gruxi”) e della propria area geografica di appartenenza (il Campidano), il gruppo esegue anche un buon numero di quelli del resto della Sardegna.
Da diversi anni il gruppo folklorico “Pro Loco Uta” è impegnato, inoltre, nell’organizzazione BALLUS “Festival Internazionale del Folklore”, che si tiene tra l’ultima settimana di Luglio e la prima di Agosto e che fin’ora ha ospitato, oltre a molti importanti gruppi sardi e italiani, gruppi provenienti da tutto il mondo.
A partire dal 2002, il gruppo ha partecipato alle più importanti manifestazioni isolane, feste popolari, sagre e rassegne, programmi televisivi ed è stato più volte ospite in diverse località italiane ed europee.
Email: gruppofolk@prolocouta.it