Dal 2002 il gruppo folk Pro Loco Uta con l’obiettivo di restituire al paese un abito tradizionale il più attinente possibile alla realtà ha avviato un’opera di riordino e ricerca volta alla riqualificazione dello stesso, attraverso l’eliminazione di frivole, quanto inutili modifiche, effettuate da privati, avvenute in assenza di studi fondati e attendibili, che hanno stravolto l’essenza e la bellezza dell’abito tradizionale utese.
È in questo modo che Goffredo Casalis, nel 1838, descrive nel suo “Dizionario Storico e Statistico del Regno di Sardegna” l’abito tradizionale del paese di Uta:
“La moda del vestire è pure poco dissimile; camicie a basso collo e maniche gonfie, calze larghe di lino, brache di panno nero, rustico (forese), corte e larghe, e usati dello stesso; farsetto azzurro-carico con bottoncini d’argento; giacchetta o giubbettino del suddetto forese, con rivolte di velluto azzurro, berretto nero e cappello a falde larghe coperto di tela cerata nell’estate, lo lasciano quando indossano, come soglion d’inverno, il cappotto o la gabbanella, che serve nel maggior freddo, perché il capo rivestesi allora del cappuccio. Tutti portano o la pertica o i bastone, quella formata d’un virgulto ben diritto e bianco d’olivastro, questa di cuor d’elce lavorato in otto facce, ben levigato e lucente; una ed altro di tale altezza, che sul suo capo tenuto ad ambe mani vi possano, senza troppa inclinazione, posare il mento, come fanno, quando son composti a grande attenzione, o sono occupati di qualche considerazione. Le donne portano ne’ giorni ordinari d’opera il color cremisi nella gonnella del panno suddetto, nei dì festivi lo scarlatto, o l’indiana, camicia di mussola, chiusa sul petto con due bottoni d’oro, busto di persiana in oro, o stoffa di seta, cuffia di seta rossa e fazzoletto bianco ricamato per velo.”
Perciò l’abito è stato ricostruito seguendo le fasi dell’evoluzione a cui è andato incontro tra la prima metà del 1800 e l’inizio del secolo scorso.
Gli abiti che oggi indossano le donne del gruppo folk Pro Loco Uta sono abiti di diverse epoche storiche, appartenuti a donne di differenti estrazione sociali, mentre quelli degli uomini sono stati confezionati seguendo le indicazioni contenute nell’opera del Casalis precedentemente citata e le evoluzioni che questo ha subito nei primi del Novecento.