Alluvioni

Non poche sono le calamità che si abbatterono su Uta. La presenza dei fiumi ( Cixerri e Mannu) a carattere torrentizio ha condizionato la vita del paese; durante le stagioni piovose, per mancanza o inadeguatezza degli argini, le acque dei fiumi che si riunivano nella parte finale del loro corso, nelle campagne del paese, diventavano un pericolo per il raccolto, il bestiame, per le abitazioni e per la stessa popolazione.

Quella che viene registrata come le più antica è un uragano del 17 Novembre del 1898, descritta persino su “L’Unione Sarda”. I danni furono ingenti, un terzo dei fabbricati crollarono e più di cento furono le famiglie che rimasero senza casa. Al 12 dicembre del 1902 risale una delle più disastrose alluvioni che interessarono il paese; l’acqua raggiunse l’altezza di 1,50 metri, morirono moltissimi capi di bestiame, ma per fortuna non ci furono vittime umane.

Le case crollarono e molti abitanti trovarono scampo sui tetti di quelle che l’intemperie aveva risparmiato, altri si rifugiarono in chiesa; i danni alle campagne furono ingenti e interi raccolti andarono persi.

Il 6 e il 7 ottobre 1929 fu la volta di un nubifragio. Il bilancio fu amaro e triste: 6 i morti, 600 i senza tetto e 70 le persone furono che ricoverate a Decimomannu. Crollarono 193 case e 60 furono gravemente danneggiate, la maggior parte delle abitazioni era pericolante, 1600 acri di terreno furono devastati e la furia del cataclisma arrivò a sradicare 12 chilometri di linea ferroviaria.

Un’altra alluvione si ebbe nel 1961 e l’ultima risale al 1999.